L’assenza dei valorosi Bomber e Gianluca mi proietta nel ruolo di reporter della curiosa trasferta in terra Ciociara. Il Bologna si presenta all’appuntamento forte di tre vittorie per 1-0 consecutive contro Lecce, Piacenza e Treviso che lo proiettano al terzo posto in classifica.
Il Gruppo ControTendenza accoglie per la prima volta in trasferta un carichissimo Stefano (aka Marylin “il toro di Montecalvo”), l’instancabile Elia, il giovane Inglese ed il sottoscritto, che ad Ottobre batte già il proprio record stagionale di partite del Bologna viste lontano dal Dall’Ara.
Il ritrovo delle 9.30 viene rispettato al minuto da tutti (chissà perché…) e si parte tra freddo e pioggia avvolti in piumini e giacconi di ogni genere. Il viaggio nel primo tratto tosco-appenninico si svolge tranquillamente, se si esclude un tamponamento avvenuto qualche macchina dietro di noi… Verso le 11.30 ci fermiamo in un primo autogrill dove incolliamo fieramente adesivi “IO TIFO BOLOGNA” sopra di ogni superficie sufficientemente liscia. Si riparte e dopo pochi chilometri becchiamo il primo autobus di juventini diretti a Napoli. Passati i Drughi l’Inglese decide che è il momento di spiccare il volo con la Red Bull tenuta nel bagagliaio. Ci fermiamo così in un secondo autogrill in tutta tranquillità ed appena aperta la portiera, Elia nota un secondo autobus di gobbi in sosta nella zona mezzi pesanti ed è a quel punto che noto qualche scritta “Viking” sulle felpe… “Oh regaz, forse è meglio tirar dritto”, l’Inglese recupera in fretta la sua Red Bull e ripartiamo polleggiati tra gli sguardi curiosi (eufemismo) dei bianconeri. In territorio laziale stesso refrain in un autogrill con un altro pullman di milanesi juventini ma a questo giro tiriamo dritto appena notati.
Poco dopo Orte incontriamo finalmente i nostri: ci ricongiungiamo con la seconda pattuglia ControTendente che aveva deciso di tagliare giù per l’E45. Al timone Gibbo, accompagnato dall’immancabile Max che da Trieste non ha saltato una trasferta e l’imprescindibile Barbara per la quale vale lo stesso discorso! Il tempo è primaverile: 23 gradi che sono una manna raffrontati al grigiume petroniano di fine Ottobre.
Finalmente arriviamo al casello di Frosinone, usciamo e ci immettiamo su di uno stradone che sembrerebbe essere la Casilina. Il navigatore ad un certo punto ci indica di svoltare a destra ma i cartelli sembrano negare l’accesso ai veicoli non autorizzati e quindi tiriamo dritto. Erranti, dopo un giro a vuoto seguiamo le indicazioni per lo stadio e finiamo nella tana del lupo (cit. Inglese). Fortunatamente, alla luce dei rapporti di “neutralità” con i tifosi Ciociari non abbiamo problemi
sotto la curva gialloblù ed un vigile ci indica la strada verso il settore ospiti.
Scendiamo dalle macchine ed una volta distribuite le bandiere ci addentriamo nel nostro spicchio. I controlli non sono opprimenti ed oltre alle bandiere riusciamo a far entrare i vari stendardi senza troppi problemi. Un altro mondo rispetto a Bologna.
Dentro lo stadio ci sistemiamo alla destra dei Forever Ultras ed andiamo ad attaccare le nostre pezze al plexiglas che ci separa dal campo, ben visibili in queste foto: http://www.frmagazine.it/sport/frosinonecalcio/fotogallerie/?gal=10&pic=2
http://www.frmagazine.it/sport/frosinonecalcio/fotogallerie/?gal=10&pic=30
I bolognesi nel settore ospiti sono circa 150-200 e non molto compatti. Lo stadio Matusa non brilla certo per bellezza architettonica, con le 2 curve ed i Distinti composte da tubi d’acciaio degne del circo Togni. La tribuna centrale - l’unica su base cementata - cui il tetto coprirà sì e no 500 posti a sedere pare inferiore persino a quella dello stadio di Sestola. Ma tant’è, e dalla nostra curva riusciamo ad assistere al match sicuramente meglio che dalla Curva Andrea Costa del Dall’Ara.
Si inizia a cantare da 15/20 minuti prima della partita ma pur con tutto l’impegno dei presenti, il tifo non raggiungerà mai vette memorabili. La curva del Frosinone si presenta compatta e “a muro”, abbastanza colorata e piena di striscioni ma al contrario di noi, priva o quasi di bandiere. Si fanno decisamente sentire nell’arco dei 90 minuti, ma a potenti cori alternano silenzi assordanti. Ad ogni modo né da una parte né dall’altra partono cori offensivi e malgrado alcune decisioni arbitrali che irritano il pubblico locale, la neutralità tra le varie tifoserie viene rispettata. Chi volesse farsi un’idea sul tifo può guardare questo video:
La partita non è un granché, qualche occasione sporadica da ambo le parti che non si concretizza. Il Bologna si riassume in un gran destro di Daino che scalda le mani al Sicignano, un buon tiro di Carrus che conclude dall’interno dell’area ed una punizione velenosa di Adailton. Poi tra le proteste per un possibile rigore non dato a Cariello e la penosa espulsione di Marazzina l’incontro si conclude con il risultato più logico. Uno 0-0 da non buttare visti i precedenti, a patto di fare bottino pieno contro Ascoli e Modena.
Ripartiamo verso Bologna con il massiccio Elia alla guida, decretando la pennichella dell’Inglese e del sottoscritto per gran parte del viaggio. C’è poi tempo per le assurde barzellette di Marylin condite da una memorabile scoreggia in quel di Chianti, che fa da contraltare al notevole peto dell’Inglese durante il viaggio d’andata. Ed è così, tra rutti vari e nebbia griffata Original Mantova Import che arriviamo a Bologna, poco dopo le 11, discretamente soddisfatti dal punto racimolato in Ciociaria ma consapevoli che per arrivare al sospirato traguardo ci sarà da lottare e soffrire. Tutti insieme ce la possiamo fare, bisogna crederci!!
Riccardo (Alpha)