venerdì 11 gennaio 2008

BOLOGNA - LECCE(06-10-2007)

NOI VOGLIAMO L’APOCALISSE!


Era uno dei cori che durante la festa della curva di venerdì sera sono stati cantati appena sono scese due gocce d’acqua. Poi però venerdì sera non ha più piovuto. Era meglio non sprecarla. Era meglio riversarcele addosso per tutte le 2 ore allo stadio.



E’ ARRIVATA L’APOCALISSE!
Delirio. Io tanta acqua presa non me la ricordo, forse ho rimosso. Fatto sta che alle 15 e 30 iniziano le prime gocce d’acqua. Gli umarell, che sono previdenti e certe cose le nasano subito, iniziano ad abbandonare i loro posti e si rintanano nel ventre della curva a raccontarsi aneddoti di quel temporale del ’64 che si, si giocava come in paradiso, ma dio la mandava giù a secchiate lo stesso, senza nessun rispetto per i suoi angeli (fine momento blasfemo). I ggiovani e anche tanti meno ggiovani, ma pur sempre ggiovani dentro, invece stoicamente se ne sbattono (per usare un eufemismo) e si rimane sugli spalti dove si sono formati nel frattempo un paio di fiumi, qualche centinaio d’affluenti, e tutto un bacino idrico da far rifiorire il sahara.



Alle 15 e 50 mi accorgo che il mio bellissimo k-way fa letteralmente acqua da tutte le parti, insomma è una merda e sono fradicio. Tutt’ora che sto scrivendo queste righe in un treno che mi riporta a Verona ho le palle ammollo e vi assicuro che non è bello.Ok, s’inizia. della partita come al solito ci capisco poco, ho solo qualche lampo:- moras che prova una rovesciata spettacolare, cicca la palla e dopo due minuti si fa male.- Un tiro loffio di amoroso a lato- Una bellissima parata del loro portiere con la mano di richiamo su tiro di non so chi- Una punizione d’adailton fuori di pocoInsomma poco e niente e si giocava dal nostro lato, quindi figuratevi il secondo tempo, dove per sbaglio ho intravisto il goal di bombardini.



Però ci sono altre cose: tipo l’insulto più bello della giornata proveniente dalle mie spalle “salentini teste di cazzo andate ben a farvi inculare voi, quei merdosi dei negroamaro e quella gran bocchinaradi dolcenera” detto senza respirare e ad un volume improponibile.C’è il guardarsi attorno e sapere che tutti in un angolino del loro cervello stanno pensando “ma che cazzo ci sto facendo sotto sto diluvio?” e questo pensiero rimane confinato in un angolino perché il resto del corpo urla Bologna.C’è il delirio del goal, quell’insano istinto che ti porta rotolarti giù per i gradoni, ad aggrapparti alla balaustra, per essere il più vicino possibile alla fonte della tua gioia.C’è una squadra che sembra una squadra e ci sono giocatori che sembrano veramente attaccati a questa maglia.Insomma ci sono tante cose e chi se ne fotte se la partita non la vedo, la partita la sento ed è più importante questo. E chi se ne fotte se sono fradicio, vuol dire che mi asciugherò.



capitolo leccesi: tanti (il 90% abita a bologna), circa 1500, nessuno striscione, qualche sciarpatafatta solo dagli ultras (ma tenuta su per molto tempo) un paio di bei cori potenti soprattutto all’inizio, poi nel finale scompaiono. Per il resto solo qualche sfottò, ma veramente poca cosa.



Gianluca