Il prepartita di Bologna-Parma rimarrà nella mente dei tifosi rossoblù più che altro per la tanto sperata apertura alla trasferta di Firenze.
Bologna-Parma solo qualche mese fa sarebbe stata vista come una partita che avrebbe dato la possibilità di vendicarsi del 2005, e si sa che la vendetta è un piatto che va assaporato freddo, oggi è più che altro uno scontro salvezza con la squadra di Colomba, galvanizzata dagli ultimi risultati, sicuramente pronta a vendere cara la pelle, a meno che il tecnico gialloblù non voglia rivivere i fasti del passato e giocarsi tutto sull' X.
Scherzi a parte, il Bologna è vivo. Sì perchè nel secondo tempo di Milano finalmente si è rivista la squadra a cui ci si era abituati durante l'anno, nel secondo tempo perchè nel primo lo scienziato Malesani ci aveva messo del suo. Si è rivisto un Bologna grintoso dentro e fuori dal campo, un Bologna che non ci è stato a passare da ospite indesiderato alla festa scudetto, e l'ha fatto capire anche a quelli in tribuna.
Tutto questo per dire che sembra che i nostri ragazzi abbiano ritrovato la strada giusta, quella strada e quel modo di fare che rendeva noi tifosi ancora più orgogliosi, che ti dava la carica quando li vedevi chiudersi a testuggine e farsi rispettare in qualunque modo ovunque fossero. Quel Bologna più forte di tutto e tutti che non rispecchiava assolutamente la società.
Domenica in campo vogliamo vedere undici leoni che vanno a prendersi i tre punti e chiudono i giochi. E questo è possibile perchè se è vero che quest'anno il meglio è stato dato nelle difficoltà, non c'è occasione migliore per dimostrarlo.
Grazie al suddito De Marco i rossoblù si ritrovano con un centrocampo totalmente da inventare, con Della Rocca e Mudingayi squalificati e Perez che non si sa se recupera. E' vero che il nostro Malesani è avvezzo alle invenzioni ma sotto sotto è proprio questo che preoccupa.
In attacco superMarco è alla ricerca di un gol che manca da troppo tempo e che pesa molto, vista la scarsa vena realizzativa degli altri dieci in campo. La ricetta giusta quindi dev'essere tanto cuore e forza di volontà.
Nell'altra metà campo troviamo un ex come Valiani, che speriamo continui a crossare come faceva nel Capoluogo emiliano e in panchina Franco Colomba; il tifosissimo rossoblù che per primo ha mosso gli avvocati nel momento in cui lo spettro della messa in mora si è fatto sempre più probabile. Quel Franco Colomba, amico dei Menarini, con la loro stessa faccia di bronzo, aziendalista per natura, capace di festeggiare una salvezza, a Bologna, come fosse uno scudetto.
Ha sbagliato l'anno.
Sugli spalti la vendita è aperta a tutti, come d'altronde dovrebbe essere la normalità. Ma si sa la normalità alla lunga stanca, per questo bisogna essere grati al CASMS che ce la fa assaporare poco alla volta, vietando a caso trasferte qua e là.
Matteo Martoni