sabato 12 marzo 2011

LECCE - BOLOGNA

La ventinovesima giornata di campionato oppone Lecce e Bologna in una sfida che, nonostante gli otto punti di margine, costituisce per entrambe le contendenti una tappa cruciale del girone. La compagine felsinea staziona a quota 36 e domina con una certa tranquillità tutta la parte destra della classifica, mantenendosi a debita distanza dai bassifondi: allo stadio Via del Mare è caccia al quarto colpo esterno, utile a chiudere anzitempo la pratica salvezza e concedersi un finale più tranquillo, per quanto i senatori (Portanova in testa) non ammettano cali di tensione. Archiviato il rocambolesco pari ottenuto contro un Cagliari mai domo, Di Vaio e compagni si apprestano ad affrontare una squadra ferita e affamata di rivalsa: il Lecce non vince da due giornate (perentorio 2 a 0 casalingo contro la Juventus) e, nonostante la doppia rimonta bresciana e la discreta prestazione offerta contro la Roma - macchiata soltanto da un'ingenuità di Munari - si trova giocoforza immischiato nel calderone delle pericolanti. L'undici salentino ha costruito tra le mura amiche le proprie fortune: un bottino di 19 punti frutto di 5 vittorie e 4 pareggi, due dei quali maturati con Inter e Milan; il Bologna è avvisato. Buone notizie dall'infermeria rossoblù: Mudingayi, uscito dopo 45' per un guaio muscolare, è rientrato in gruppo e si è allenato regolarmente; si tenta il recupero di Ekdal, a cui Malesani potrebbe concedere un ritaglio di partita dopo un mese abbondante di stop. Si prospetta una battaglia giocata sulla mediana e al Bologna servirà la consueta dose di fosforo per contrastare le iniziative degli avversari più temibili: Giacomazzi (in ballottaggio con Bertolacci), Munari e Olivera, che dopo un lungo peregrinare ha trovato in Puglia la propria dimensione. Blindato il centrocampo, la qualità del palleggio e le incursioni dell'eterno Di Vaio promettono di tartassare una retroguardia tutt'altro che imperforabile. I dati sono impietosi: 50 reti subite in 28 incontri (20 in 14 turni casalinghi), peggiore difesa del torneo nonché terza difesa più perforata nel proprio stadio. Vietato arrendersi al pareggio. Malesani intende riproporre lo scalpitante Ramirez alle spalle di capitan Di Vaio e Meggiorini, la cui abnegazione meriterebbe il tanto agognato goal; Henry Gimenez, già protagonista in allenamento di una scaramuccia che tradisce il suo nervosismo, pare destinato all'ennesima panchina. Conferma in blocco per il reparto arretrato che ha limitato, pur con qualche sbavatura, gli attacchi del Cagliari: Viviano a comandare il tandem composto dai centrali Portanova e Britos, Rubin e Casarini a presidiare le fasce; nelle ultime ore sono tuttavia cresciute le quotazioni di Morleo. De Canio recupera Tomovic ma deve fare a meno di Rispoli, elemento tra i più in forma della retroguardia salentina; qualche dubbio a centrocampo ma tanti infortunati di lungo corso in avanti, che costringono il tecnico di Matera a pescare un titolare tra i soli Corvia e Jeda, peraltro acciaccato. Non si esclude tuttavia l'impiego di entrambi.
Il Bologna non espugna Lecce dall'ormai lontano gennaio 2004: allora furono Pecchia e Tare a vanificare il pareggio di Bojinov, conquistando l'intera posta. Nei quattro incontri seguenti i rossoblù hanno collezionato una sconfitta e tre pareggi, due consecutivi a reti bianche nelle più recenti trasferte. Senza citare il detto, il presidente Pavignani firmerebbe per il terzo 0 a 0 di fila, Semeraro un po' meno. Occhi aperti.

Probabili formazioni:

Lecce (4-4-2):
Rosati; Tomovic, Gustavo, Fabiano, Brivio; Vives, Munari, Giacomazzi, Olivera; Jeda, Corvia. A disposizione: Benassi, Donati, Grossmuller, Bertolacci, Mesbah, Piatti, Chevanton. Allenatore: De Canio.

Bologna (4-3-1-2):
Viviano; Morleo, Britos, Portanova, Casarini; Perez, Della Rocca, Mudingayi; Ramirez; Meggiorini, Di Vaio. A disposizione: Lupatelli, Cherubin, Rubin, Mutarelli, Khrin, Gimenez, Paponi. Allenatore: Malesani.

Arbitro: Peruzzo di Schio (assistenti: Barbirati e Galloni; quarto uomo: Nasca).