lunedì 2 maggio 2011

MILAN - BOLOGNA

Un Bologna tramortito si presenta a Milano, sponda Milan, per cercare di smuovere la classifica.


Compito arduo quello della compagine rossoblù che si troverà di fronte un diavolo che in ogni caso non vorrà lasciare briciole per strada. Eh sì perché stasera si gioca Cesena-Inter il cui risultato, la sconfitta dell’Inter, potrebbe permettere ai rossoneri di vincere matematicamente lo scudetto domani.

Insomma, un Bologna che non può fare calcoli, ma cercare solo di trovare gli stimoli giusti e le forze, per fermare i meneghini e ottenere quei punti che servono per mettere tutti tranquilli. Tranquillità che, ahinoi, pare essersi smarrita nelle ultime settimane, dopo uno sbragamento generale post soglia 40 punti; 40 punti che ad oggi per cause nostre (della squadra), non bastano più. Se non si fosse perso con Brescia, Chievo e Cesena saremmo potuti già essere salvi, ma per una sorta di masochismo tutto nostro si è deciso di prolungare l’agonia almeno sino ad oggi e chissà quando. Ci ritroviamo perciò per la prima volta quest’anno a dover fare i conti anche con i risultati dagli altri campi.

Si spera quantomeno che la botta subìta contro i bianconeri romagnoli non sia stata sentita come uno smacco solo sugli spalti ma che abbia smosso un po’ gli animi dei calciatori.

Calciatori che sanno di poter contare sull’appoggio dei tifosi (anche se i NON tesserati non potranno essere presenti, ma questo merita un discorso a parte), come è stato ricordato anche domenica scorsa con una netta presa di posizione da parte della Curva, ma non per questo è permesso loro di prendersi gioco di gente che vive per questi colori, che gioisce o sta male anche in base ai risultati che portano a casa gli undici che scendono in campo. Persone, le uniche, sempre presenti nei momenti di gioia certo ma soprattutto nei momenti di difficoltà, purtroppo molto frequenti negli ultimi anni.

Sempre presenti che però a Milano mancheranno, non certo per volere loro, ma perché i burattinai del calcio, han deciso con un coupe de teatre di lasciare a casa quella parte di tifoseria che ha deciso di non piegarsi ai loro diktat, senza un motivo ben preciso ma probabilmente perché così gli tirava il culo. Una decisione sconcertante che andrà a incidere anche sul campo, lasciando così da soli i Nostri.

Anche in campo ci sono assenze pesanti. A parte Buscè, per lui la stagione probabilmente è finita, mancheranno Perez ed Esposito, due giocatori ultimamente importanti nei rispettivi ruoli. Soprattutto per quanto riguarda il centrocampista onnipresente si sentirà l’assenza di fianco a Mudy. Staremo a vedere Malesani cosa si inventerà questa volta.

Infine è notizia di ieri sera l’abbandono di Longo che avrebbe rimesso il mandato e successivamente sarebbe stato cacciato dalla società. Questo gruppo unito e delle meraviglie pare si stia sciogliendo come neve al sole, tra gente che se ne va, fantomatici malumori nello spogliatoio e minor cattiveria agonistica in campo.

Solo i tifosi sono sempre lì, ieri oggi domani e sempre.

Matteo Martoni