lunedì 28 febbraio 2011
Bologna da favola
Di Vaio stende la Juve
Juventus-Bologna 0-2. Capolavoro Malesani, tifosi in festa, 31 anni dopo Paris. Il bomber: "Poco preparata, il calcio è imprevedibile. Siamo uniti e c'è stata pure fortuna"
di FRANCESCO SAVERIO INTORCIA
TORINO - Scusate il ritardo. Quando Adelmo Paris firmò su rigore l'ultima vittoria in casa della Signora, il 5 ottobre 1980, Di Vaio aveva quattro anni, Mutarelli e Portanova due, Perez appena cinque mesi, il resto della squadra non era nato. Trentun anni dopo, il Bologna si toglie lo sfizio più bello e umilia la Juve a domicilio, il suo capitano firma una doppietta storica e il pubblico dell'Olimpico invita gli undici fantasmini ad andare a lavorare, mentre rimpiange Moggi e intona "vinceremo il tricolor", a schernire una Juve che si deride da sola, dopo averlo lasciato fare agli avversari. Nello spogliatoio del Bfc, invece, i giocatori cantano i cori della curva Andrea Costa. Eccola qui la ciliegina sulla stagione, segnata dalla penalizzazione come quella dell'ultimo colpo sotto la Mole. Guarnisce la torta Di Vaio, contro la squadra che lo sedusse e abbandonò ai tempi di Lippi, facendogli perdere il treno per l'azzurro e la gloria.
Due gol in un baleno, uno in spaccata, l'altro al termine di una splendida azione corale, sigillano la salvezza e suggellano la notte più bella del Bologna dal ritorno in A. Il tutto al termine di una partita brutta per un tempo, infiammata nella ripresa dai guizzi dell'attaccante (non segnava dal 2 febbraio, un'eternità...): i rossoblù sono stati cinici come chiedeva l'allenatore, fortunati sul palo di Iaquinta prima dell'intervallo, insuperabili quando Britos (sullo 0-1) e Portanova (sullo 0-2) hanno salvato sulla linea due gol fatti. "Siamo stati bravi a sfruttare le occasioni, è una grande impresa, il bello è che non abbiamo avuto nemmeno il tempo di prepararla", ha detto Di Vaio, che ha superato Rivera e raggiunto Bettega nei gol in A. "Non è una vendetta, qui sono stato benissimo, ma è la prima volta che vinco a Torino contro la Juve. E il Bologna l'aspettava da una vita, io ero ancora piccolo... E' tutto bellissimo". Pavignani ha festeggiato davanti alla tv ("Mi sono emozionato, a Genova avevo portato sfortuna, in trasferta non vado più"), Consorte ha parlato di "vittoria della città" e di Di Vaio come "campione senza età", oltre che senza contratto.
Malesani ha messo Della Rocca a fare il Ramirez, Casarini mezzala sinistra, Britos titolare in maschera. Il Bologna ha tenuto il baricentro basso, con un atteggiamento tattico più umile e prudente delle ultime uscite, utile a contenere i rischi. Perez s'è divorato Marchisio e Mudingayi è stato un baluardo davanti alla difesa, che ha tenuto bene a destra, e a sinistra, dove Rubin è stato al solito il più vispo, sguinzagliato su Krasic.
Alla fine, Viviano ha corso solo due pericoli, sul diagonale di Melo (con tap-in di Iaquinta) e sul legno di Iaquinta. Malesani ha cambiato tutto dopo mezzora per l'infortunio di Esposito: lì c'è andato di nuovo Casarini, con Mutarelli inserito a centrocampo. Alla fine, l'ex laziale s'è immerso bene in una partita lenta e torpida, salendo in cattedra come un vecchio prof e innescando i due gol. Il resto, poi, l'ha fatto Di Vaio (palombella sul primo, slalom e tiro sul secondo), insieme a Meggiorini (suo l'assist di tacco per il 2-0). In tribuna saltavano i soci Setti e Renda, sotto gli occhi del povero Furino: "Per favore, contenetevi", ha provato a dire. Si fa presto a dirlo: questa notte qui, l'aspettavano da trentuno anni. Malesani, alla fine. "Squadra fantastica, secondo tempo stratosferico, quando Marco è in questa forma facciamo paura".
(ha collaborato Luca Baccolini) rep.it
Una serata perfetta,grazie Ragazzi!