lunedì 2 marzo 2009
LAZIO - BOLOGNA
Il ritrovo è fissato per le 10:30 in bocciofila, e per le 11 e qualcosa siamo già belli stipati nel pulman assieme ai Forever Ultras (che ringraziamo) sulla strada per Roma; noi siamo in undici e ci presentiamo con 24 litri di birra… Dopo le classiche soste all’autogrill, tra un coro e l’altro, alle 16 circa siamo al casello di Roma, dove ad attenderci troviamo un numero spropositato di poliziotti che molto tranquillamente perquisiscono i 4 pulman, ci controllano i bigletti e ci scortano allo stadio, facendoci fare un giro allucinante e passare attraverso centinaia di tifosi laziali…
Ci “ricompattiamo” subito dopo i tornelli per entrare tutti e 11 assieme, quando sono ormai le 17:20; attacchiamo nella balaustra a metà settore ospiti il nostro stendardo e sventoliamo la bandiera con l’8 di Bulgarelli in un olimpico semideserto.
Dopo diversi cori offensivi da una parte all’altra, poco prima del fischio d’inizio, i genitori di Gabriele Sandri corrono sotto la nord a baciare lo striscione in sua memoria e dopo aver rispettato in silenzio gli applausi ed i cori dei laziali, rispondiamo anche noi chiedendo, con un coro cantato a squarciagola ed applaudito da tutto lo stadio, giustizia per Gabriele. CHI DIMENTICA E’ COMPLICE.
La partita è un qualcosa di imbarazzante. Riusciamo a tirare in porta solo un paio di volte in maniera ridicola, e a far segnare Zarate, che non segnava da 4 mesi, una bella doppietta.
Nonostante questo cantiamo incessantemente per tutta la partita e dal 2-0 in poi iniziamo con la nostra classica e genuina goliardia che ci caratterizza, salutando comunque la squadra con un “Siamo sempre con voi”.
Ci apprestiamo a “scontare” la classica oretta dentro al settore ospiti al termine della gara, mentre vediamo sfollare i tifosi laziali tra cui un padre che, nonostante i tentativi del figlio di neanche 10 anni di trascinarlo fuori dallo stadio, inizia ad insultarci inspiegabilmente fino a richiedere l’intervento degli steward…mah…
Finalmente verso le 21 ci fanno uscire e così possiamo rimetterci in cammino verso Bologna. Ora, di solito, dopo una “partitaza” come quella di Sabato, il viaggio di ritorno dovrebbe essere una tragedia, con gente che scanchera, che dorme, che si deprime etc etc… Non per noi. Non smettiamo per un attimo di cantare cori stupidi ed autoironici per tutto il viaggio, facendo un casino tremendo e divertendoci come pazzi. Personalmente è proprio questo, assieme all’onore e l’onere di portare in giro per l’Italia i colori della mia città, il motivo che mi spinge ad andare sempre in trasferta nonostante tutte le delusioni che abbiamo avuto e che continuiamo inesorabilmente ad avere…
Dopo la lieta notizia dell’uscita obbligatoria a Sasso, accolta molto serenamente dal pulman con ogni genere di imprecazione arriviamo in bocciofila per le 2 circa, stanchi e delusi per la squadra ma anche sereni e divertiti per la balotta!!
AVANTI CONTROTENDENZA
Jerry