lunedì 9 febbraio 2009

resoconto trasferta udine

Allora, il collutorio per le gengive infiammate l’ho preso, l’antibiotico per l’infiammazione anche, l’enterogermina per contrastare l’effetto cagotto dell’antibiotico pure, l’integratore di vitamine e ginseng fatto, lo spray anti afte spruzzato. Cosa manca? Ah si un aulin che c’ho pure la febbre. No, dai quello lo prendo a metà strada che tutta sta roba insieme magari m’ammazza. Parto. Dove vado? A Lourdes? No a Udine.

Sono a Verona, quindi il programma prevede, treno fino a Mestre, coincidenza per Pordenone, farsi recuperare dalla ragazza e beccarsi ad un agriturismo a Sedigliano con gli altri per mezzogiorno, mangiare con calma e rilassatezza e poi andare a Udine. Sembra perfetto. Sembra.


Arrivo in stazione a Verona e mi rendo conto che sto sudando freddo, sarà l’antibiotico mi dico, però agli occhi della gente sembro proprio un tossico con la sporta delle medicine che mi ballonzola in mano, la faccia cadaverica e le goccioline di sudore in fronte quando fuori fanno 4 gradi al sole. Quasi quasi, giusto per vedere l’effetto fa vado da un tipo e gli faccio “che, c’hai delle monetine che devo andare a trovare mia nonna malata?”. Per fortuna rinsavisco e mi chiudo nel treno, giusto in tempo per rendermi conto che l’enterogermina non sta facendo il suo dovere e a momenti mi cago addosso. Sguardo perso fuori dal finestrino a contemplare la ridente pianura padana una domenica mattina di pioggia invernale e in un’ora ecco Mestre. Alla stazione una fortissima puzza di pesce fritto m’avvolge, mi siedo su una panchina ad aspettare la coincidenza e un piccione piccolo spennacchiato e deforme come solo i piccioni sanno essere deformi mi si siede di fianco. Sembra chiedermi di mettere fine alle sue sofferenze con un colpo, ma siccome guardandolo mi rendo conto che in questo momento facciamo proprio una bella coppia, m’impietosisco e gli risparmio la “vita”.

C’è un tipo che va in giro a chiedere “scusa, che c’hai delle monete che mi compro [giuro] i ringo?” Lo chiede a tutti tranne a me. Mi avrà preso per uno spirito affine. Il Tossico L’Ultras e Il Piccione. Non sarebbe un brutto titolo per un film.


Ma parliamo di cose serie.

  • 11 e 15, chiamo gli altri: “ehi io sono a Pordenone ci becchiamo fra un mezz’ora all’agriturismo?” “emmh..” “ ma dove siete?” “Tra Padova e Mestre in mezzo ai campi incolonnati” “immagino che fra 30 minuti non sarete mai qua” “già” “bene”.
  • 12 e 00 “allora?” “siamo rientrati ora in tangenziale a Mestre” “ah.”
  • 12 e 30 “io inizio ad andare al posto che rassicuro la signora che prima o poi arriviamo, voi?” “vicino all’aereoporto, strade bloccate, Berlusconi col cappello da minatore che inaugura il passante di mestre e i tiratori scelti piazzati in alto” “tenete a bada il russo”
  • 12 e 50 “io sono arrivato, voi?” “boh”
  • 13 e 10 “forse ci siamo, siamo a portogruaro” “beh dai vi manca solo mezz’ora, mi ordino un bianco”
  • 13 e 40 il bicchiere di vino mi ha dato alla testa e vedo un cagnolino che sta cercando di montarsi irene, drinn “dio caanee!!” “si?” “dove cazzo è sto posto?” “…[bestemmie assortite]…”
  • 13 e 50 arrivano


Iniziamo come nei nostri programmi iniziali il nostro tranquillissimo e rilassatissimo pranzo di degustazione della cucina friulana. Abbiamo un 30 minuti per affrontare un tris di primi, frico, polenta, grigliata mista insalata, caffè ammazzacaffè. Sembra [citazione from bott] “una prova ricompensa dell'Isola dei Famosi (sfoggio di cultura) dove puoi mangiare tutto quello che vuoi, ma in 10 minuti”. Ci mettiamo d’impegno ma qualche salsiccia rimarrà inerme sul tavolo e l’insalata invece tornerà in cucina praticamente come è giunta sul tavolo. A me è sembrato di vedere che qualcuno, forse in stato confusionale per la troppa velocità, pocciava una costina di maiale nel caffè. Neanche il tempo di corteggiare le cameriere come si deve [le quali peraltro sembravano avvezze il corteggiamento dato che alla domanda “lo sai che sei molto carina?” loro rispondevano “si lo so, ci sono abituata” “eh ban ban”], che mi ritrovo in macchina lanciati a velocità folli in stradine sconosciute di campagna alla volta di udine.


Ore 14 e 59 varchiamo i tornelli. Miracolo.


Capitolo tifo/partita. Del gruppo siamo in una ventina abbondante. In totale nel settore un 400 abbondanti. Non malaccio. Il tifo procede incessante per tutti e 90 minuti ma diciamo che tocca poco vette. Di cori venuti belli carichi solo un 4/5 di cui sicuramente un “vaffanculo a tutto lo stadio” che se lo ricordano di sicuro. C’è chi ha imputato la colpa al poco alcool, c’è chi alla fretta della mangiata che ad ogni coro gli si riproponeva la crespella al radicchio, chi alla paura dei cagnolini all’ingresso che ad udine si sa ci son sempre, e c’era anche chi sosteneva di essere diventato improvvisamente e inspiegabilmente muto [jerry]. Insomma potevamo fare di meglio per me. Voto 6-, alla Civolani.

Udinesi, pochi, sparpagliati, non coordinati. Boh. Forse sarà stata la giornata che prometteva pioggia, forse sono proprio questi i numeri in curva quest’anno, fatto sta che mi hanno deluso. Non mi aspettavo chissà che, ma così… Comunque massimo rispetto per quelli che comunque si sbattono. Personalmente mi sono piaciuti molto i "friulani al seguito" della parte alta della curva, fumogeni, bandierine e sciarpate. Insomma sembravano quelli con più fotta e voglia di far tifo. Peccato per il numero esiguo. Da notare che nessun gruppo chiede autorizzazione per gli striscioni ma si sono adeguati allo stile "pezze"

Note di colore: splendido panorama con tutte le cime innevate, da cartolina. Orribile la musica dopo il goal che mettono su, roba da sagra paesana [beh, in effetti] per non parlare del pacchiano “nessun dorma” messo alla fine dopo che hanno vinto.

Ripetuti cori d'offesa da ambo le parti


E’ tardi, è l’una di notte, sono stanco e del ritorno a casa con noi che becchiamo la Menarini ai cessi dell’autogrill magari ve ne parlo un’altra volta.


Forza Bologna, sempre.

gianluca