(la famiglia nielsen)
Harald Nielsen iniziò la carriera nella squadra della sua città natale, il Frederikshavn fI, che giocava nella serie B danese. Debuttò nel marzo del 1959 e subito conquistò il titolo di capocannoniere contribuendo alla promozione della sua squadra. Il 13 settembre dello stesso anno, a nemmeno 18 anni compiuti, Nielsen fece il suo esordio in nazionale a Oslo contro la Norvegia, e per questo fu il più giovane calciatore danese ad aver indossato la maglia della nazionale. La Danimarca vinse 4 a 2 e Nielsen segnò una rete.
Nel marzo del 1960 Nielsen esordì nella serie A danese segnando una tripletta. Al termine del campionato la sua squadra giunse al quinto posto e Nielsen fu di nuovo capocannoniere. Nell'estate del 1960 Nielsen partecipò con la sua nazionale alle Olimpiadi di Roma e anche questa volta conquistò il titolo di miglior realizzatore del torneo.
Quando, nel 1961, all'età di 20 anni, Nielsen si trasferì in Italia per giocare nel Bologna, dovette rinunciare alla nazionale per via del regolamento allora in vigore in Danimarca che escludeva dalla nazionale i giocatori che militavano in campionati professionisti. A causa di questa regola, abolita solo nel 1971, Nielsen non poté più indossare la maglia della nazionale danese, con la quale aveva segnato fino a quel momento 15 reti in 14 partite.
Carriera in Italia [modifica]
Nielsen arrivò in Italia per il campionato 1961-62, ingaggiato dal Bologna, e venne soprannominato "Dondolo". La sua prima stagione in Italia non fu felicissima: giocò soltanto 16 partite facendosi però ammirare grazie a 8 reti. L'anno seguente vinse il titolo di capocannoniere con 19 reti e in quello successivo riuscì a vincere uno storico scudetto con i rossoblù e nuovamente il titolo di capocannoniere con 21 centri.
La sua stella in Italia fu particolarmente effimera perché dopo le prime tre stagioni iniziò un lento declino. Nella stagione 1964-1965 deluse parzialmente le attese segnando solo 13 gol, e in quella successiva litigò con il fuoriclasse tedesco Helmut Haller con il risultato che la sua prestazione scese ancora, 12 goal nel 1965-66 e 8 nel 1966-67. Fu quindi ceduto all'Inter dove rimase una sola stagione (8 partite, 2 reti), poi passò al Napoli (10 partite, 2 reti) e infine giocò il suo ultimo campionato italiano con la maglia della Sampdoria, con cui scese in campo 4 volte senza mai andare a segno.
Carriera in Italia in cifre
Nel marzo del 1960 Nielsen esordì nella serie A danese segnando una tripletta. Al termine del campionato la sua squadra giunse al quinto posto e Nielsen fu di nuovo capocannoniere. Nell'estate del 1960 Nielsen partecipò con la sua nazionale alle Olimpiadi di Roma e anche questa volta conquistò il titolo di miglior realizzatore del torneo.
Quando, nel 1961, all'età di 20 anni, Nielsen si trasferì in Italia per giocare nel Bologna, dovette rinunciare alla nazionale per via del regolamento allora in vigore in Danimarca che escludeva dalla nazionale i giocatori che militavano in campionati professionisti. A causa di questa regola, abolita solo nel 1971, Nielsen non poté più indossare la maglia della nazionale danese, con la quale aveva segnato fino a quel momento 15 reti in 14 partite.
Carriera in Italia [modifica]
Nielsen arrivò in Italia per il campionato 1961-62, ingaggiato dal Bologna, e venne soprannominato "Dondolo". La sua prima stagione in Italia non fu felicissima: giocò soltanto 16 partite facendosi però ammirare grazie a 8 reti. L'anno seguente vinse il titolo di capocannoniere con 19 reti e in quello successivo riuscì a vincere uno storico scudetto con i rossoblù e nuovamente il titolo di capocannoniere con 21 centri.
La sua stella in Italia fu particolarmente effimera perché dopo le prime tre stagioni iniziò un lento declino. Nella stagione 1964-1965 deluse parzialmente le attese segnando solo 13 gol, e in quella successiva litigò con il fuoriclasse tedesco Helmut Haller con il risultato che la sua prestazione scese ancora, 12 goal nel 1965-66 e 8 nel 1966-67. Fu quindi ceduto all'Inter dove rimase una sola stagione (8 partite, 2 reti), poi passò al Napoli (10 partite, 2 reti) e infine giocò il suo ultimo campionato italiano con la maglia della Sampdoria, con cui scese in campo 4 volte senza mai andare a segno.
Carriera in Italia in cifre
Presenze
Reti
1961/62
Bologna FC
Serie A
16
8
1962/63
Bologna FC
Serie A
29
19
1963/64
Bologna FC
Serie A
31
21
1964/65
Bologna FC
Serie A
31
13
1965/66
Bologna FC
Serie A
29
12
1966/67
Bologna FC
Serie A
21
8
1967/68
Internazionale FC
Serie A
8
2
1968/69
SSC Napoli
Serie A
10
2
1969/70
Sampdoria
Serie A
4
0
Palmarés
Competizioni nazionali
Reti
1961/62
Bologna FC
Serie A
16
8
1962/63
Bologna FC
Serie A
29
19
1963/64
Bologna FC
Serie A
31
21
1964/65
Bologna FC
Serie A
31
13
1965/66
Bologna FC
Serie A
29
12
1966/67
Bologna FC
Serie A
21
8
1967/68
Internazionale FC
Serie A
8
2
1968/69
SSC Napoli
Serie A
10
2
1969/70
Sampdoria
Serie A
4
0
Palmarés
Competizioni nazionali
(tratto da wikipedia)