sabato 12 gennaio 2008

La trasferta a Trieste del Settembre 2007


VINCI PER NOI!

E finalmente alla terza trasferta dell’anno si riesce ad organizzare un pulmino come si deve. Anzi in realtà i pulmini sarebbero dovuti essere due, ma se un giorno vi capiterà d’affrontare il magico mondo del noleggio pulmini 9 posti, armatevi di santa pazienza e forse riuscirete ad uscirne vivi. In alternativa un fondo spese illimitato potrebbe essere di vostro vantaggio, ma non era il nostro caso.Dicevamo: un pulmino da 9 e 2 macchine. Orario di ritrovo alle 9 e 30, alle 10 siamo la metà, alle 10 e 15 perdiamo dei pezzi, alle 10 e 30 ci ricomponiamo, alle 10 35 si parte, dopo 10 minuti ci riperdiamo: quando si dice organizzazione Filini…; dopo un’ora, una macchina è a Mestre, una a Rovigo, il pulmino è a Padova: della serie uniti e compatti.

VINCI PER NOI!

Dimenticavo, è la prima vera trasferta del gruppo quest’anno, (a Spezia eravamo giusto in 4 e ad Avellino era a porte chiuse), un gruppo che in sintonia col Bologna ha cambiato volto, con innesti importanti, giunti in terra controtendenza nel convulso mercato estivo. Max, ottimo terzino fluidificante, dotato di fisico snello ma scattante, si è dedicato alla causa con spirito di sacrificio, unica pecca, nei contrasti in difesa spesso travolge i propri compagni di reparto lasciando segni evidenti sul loro corpo. Lucio, fantasista e fantasioso centrocampista avanzato munito di pancetta, porta una ventata d’aria caraibica marocchina e si trova subito in sintonia col suo nuovo compagno di reparto, il massiccio Elia. Barbara, il suo ruolo agli occhi di scrive è ancora poco chiaro (sicuramente per una mia deficienza nell’inquadrare l’animo femminile), ma evidenzia buone doti tecniche e soprattutto una gran gentilezza verso i suoi nuovi compagni. Justin, il gran colpo di mercato dell’ultimo secondo: un po’ come l’affare Adailton, è stata a lungo corteggiata dal nostro presidente e nonostante le sue iniziali ritrosie a cambiare squadra (una postazione in curva non si cambia tanto facilmente) alla fine si è decisa ad entrare nelle fila controtendenza: evidenzia da subito buone capacità d’inserimento e di gruppo e se non fosse una definizione un po’ ambigua, la si potrebbe definire “donna spogliatoio”. Insomma un ottimo innesto, unica pecca, quando vede Marazzina si trasforma in una teen-ager urlante e la cosa esaspera gli animi dei trogloditi-maschilisti-misantropi del gruppo, di cui orgogliosamente faccio parte.

VINCI PER NOI!

E ovviamente a questa trasferta non poteva mancare lo zoccolo duro dei trafertisti: il giovane ragazzo inglese, munito di figlia (la piccola) al seguito, il massiccio elia munito del suo solito campionario di stati d’animo che vanno dall’abbacchiato cronico alla fattanza sonnacchiosa e il sottoscritto munito d’improvvisa sobrietà e lucidità di riflessi. Ad essi si aggiungono il presidentissimo bomber e alpha, che miracolosamente partecipano ad una trasferta, ivan, che oramai è assodato che porta bene visto che quando viene in trasferta si vince sempre e di gusto, steve fido compagno di viaggio di max (mi giunge dalla regia che ha una malsana passione per ramazzotti, da cui prendo spunto per informare dell’avvento della polizia dittatoriale della musica all’interno del gruppo, che non permetterà mai più simili cadute di stile) e un manipolo (vabbè, tre, però manipolo è un termine che fa figo) di giovani ragazzotti raccattati (a forza) sul forum rossoblu, possibili nuovi innesti del mercato di riparazione, il tutto però dipende dalla voglia del presidente di mettere mano…

VINCI PER NOI!
Ma torniamo alla trasferta. Ad altezza Udine, per motivi ancora oscuri e tutt’ora la vaglio della polizia stradale, il pulmino distanzia tutte le macchine, con una che arranca nella tangenziale di mestre e l’altra dalle parti di portogruaro. Al casello di Trieste il pulmino e la macchina si ricompattano e decidono di proseguire alla volta dell’agriturismo, mentre la seconda macchina si è accodata all’autubus della vecchia guardia che doveva arrivare al nostro stesso posto. Il problema era trovarlo questo posto, le mie indicazioni dicevano “arriva al paese tal dei tali e li chiedi perché in questo paese le vie non hanno nome” Il problema che il paese tal dei tali sembrava il set di un film di sergio leone, dove le uniche forme di vita erano una balla d’erba che rotolava e una vecchietta forse già più di la che di qua che parlava una lingua estinta una mezza dozzina di secoli fa.

VINCI PER NOI!
Però alla fine l’agriturismo compare all’orizzonte e i vostri eroi prendono posto in un grazioso terrazzino esterno ed inizia la libagione che comprende in ordine sparso: una sottospecie di canederlo non in brodo ma con ragù-di-qualcosa attorno (voto 9); una crepe di spinaci-e-altre-cose-verdi candidamente adagiata in un mare di burro fuso (voto 5); straccetti di carne e funghi freschi (voto 8); zucchine, melanzane e lonza di maiale fritte (voto 8); cevapceci, credo, con salsa piccante (voto 6), peperonata-per-tergiversare (voto 6), salsiccia, fagioli e polenta (voto 7), torta di pere (senza voto, che odio le pere), vinello bianco ab limitum di discreta qualità, amari di dubbia provenienza e grappe mortali il tutto a 20 euri a cranio. Oserei dire per nulla male. Durante il pranzo ci raggiunge la vecchia guardia, mentre la seconda macchina, per cause ancora al vaglio della polizia di frontiera, si è persa nel paese e voci incontrollate davano i suoi componenti obbligati ad ubriacarsi in un ristoro per camionisti slavi. La voce non è stata né confermata né smentita, fatto sta che sono sopravvissuti e questa è la cosa più importante.
VINCI PER NOI!
Barcollanti si ritorna sul pulmino e dopo aver ammirato le bellezze architettoniche del complesso di melara (un incubo d’edilizia popolare anni 70, al cui confronto il virgolone del pilastro sembra un castello della Loira) si arriva al Nereo Rocco. Superati i controlli di rito (decisamente blandi e “umani”, oramai sono sempre più convinto che quello che passiamo noi al Dall’Ara sia una sorta d’esperimento perverso nei confronti dei tifosi) ci appostiamo nella parte alta del settore ospiti di fianco agli ultras, attacchiamo le nostre due nuove pezze “io tifo bologna” e quella “BFC con croce su sfondo blu”, srotoliamo le bandiere che sono talmente tante da non riuscire a sventolarle tutte insieme senza causare incidenti aerei, ritroviamo i componenti della macchina dispersa, inizia la partita e iniziamo a cantare.
VINCI PER NOI!
Siamo all’incirca in 300, c’era chi si aspettava di più, onestamente ho smesso di pormelo come un problema. Nel primo tempo facciamo un buon tifo, ma nulla di trascendentale. I triestini, probabilmente decimati da più di un solo problema (onestamente non conosco nel dettaglio la loro situazione interna ma credo che non debba essere semplice) sono veramente in pochi e la loro curva si fa sentire poche volte. Non hanno striscioni, ma solo qualche pezza e una bandiera italiana.Nel secondo tempo, complice anche l’entusiasmo del risultato, il nostro tifo sale di tono e costanza e raggiunge l’apice nei “15 VINCI PER NOI” ripetuti a cui fanno eco anche le risposte scherzose dei triestini, in una scarpata, in una magliata, e in un paio di vecchi cori anni 70. Era un bel po’ che non mi divertivo tanto in curva. Da segnalare la presenza di stewart donne di cui un paio decisamente carine.
VINCI PER NOI!
Si riparte felici, talmente felici che dopo mezz’ora che sto guidando m’accorgo di essere praticamente l’unico sveglio, mentre i famosi tramonti a nord-est mi fanno compagnia. Sosta all’autogrill di Cessalto e in preda ad una crisi mistica agevolata da un pulmino di zingari che spara musica zigana a volumi impensabili, decido di farmi venire a recuperare dalla mia ragazza che abita da quelle parti e mi lascio abbandonare all’autogrill. Gli altri proseguono verso Bologna, mentre nell’attesa faccio amicizia con un camionista rumeno che mi offre una birra.
3 a 1 PER NOI!
VINCI PER NOI!
Gianluca