Mettiamo una pietra sopra Bologna-Lazio e le 5 sconfitte consecutive, la troppa dietrologia fa solo danni.
Pensiamo alle prossime 5 partite, tutto è possibile: possiamo vincere a Udine e poi retrocedere così come perdere a Udine e poi salvarci alla grande. Sia chiaro che non sto preventivando la sesta ......... eh! Sto solo ricordando i finali degli ultime stagioni.
Bisogna che i giornalisti la smettano di creare alibi a chi scende in campo: se Viviano esce a vuoto o Buscè non prende la porta da tre metri non è perchè il Bologna è in vendita o perchè il piano Baraldi non è stato approvato, è semplicemente colpa loro (ho chiamato in causa giocatori di ottimo rendimento perchè non vorrei mai sparare sulla croce rossa-blu). Insomma, chi gioca deve dare il massimo e basta: ogni pallone vagante può voler dire serie A o serie B, è banale ma è così e tirare in ballo i Menarini adesso significa fornire scuse prefabbricate a chi proprio non ne deve avere. Poi a giugno ci sarà chi tornerà alla società di appartenenza, chi sarà riscattato, chi si troverà a spasso e chi chiederà il "ritocchino" al contratto, ma questa è un'altra storia. L'importante è che la squadra della nostra città non subisca un nuovo insopportabile declassamento.
A proposito: se si guarda l'attuale testa della classifica di serie A, non si può non notare come le squadre rappresentino quasi alla perfezione, e sottolineo quasi, l'importanza della città di appartenenza, poi scendendo si trovano Parma, Bari, Cagliari e Catania ma per trovare Bologna bisogna scendere ancora e qui si può mettere il dito nella piaga, aprendo il dibattito oppure chiudere con un "si sa, qua le cose vanno così da sempre". A me pare che la classifica dimostri ampiamente come il calcio di oggi (seppure malato, corrotto, sputtanato e chi più ne ha più ne metta) sia più che mai un "valore" per ogni importante città italiana, purtroppo con una evidente eccezione.
felix