venerdì 23 maggio 2008

Renato Villa "IL MITICO"




Nato a: Castelleone (Cremona) il 26/10/1958.

Ruolo: terzino - stopper.

Esordio nel Bologna: 26/10/1986 in Lecce-Bologna 2-2 (7^ giornata Serie B 1986-87).

Stagioni nel Bologna: 1986/87 - 1991/1992 [6], tre in serie A e tre in serie B.

Presenze e reti in Nazionale: nessuna.

Palmares nel Bologna: 1 promozione in serie A (1987-88), 1 qualificazione UEFA (1989-90), 1 retrocessione in Serie B (1990-91).

Soprannome: Mitico

Numero di maglia: 3



Acquistato dal Bologna nell'ottobre 1986 dall'Orceana.
Renato Villa era un ventottenne piccolo e tozzo, mascella quadrata su due gambette imbottite di muscoli, quando approdò al Bologna a metà ottobre del 1986 dopo una carriera passata soprattutto tra dilettanti e interregionale. Il Bologna militava in Serie B, i tifosi mugugnavano aspettando rinforzi (un difensore e una punta di valore) e sembrò a tutti una beffa quando dal pacco mercato di Corioni (l'ultima occasione per ritoccare l'organico) uscì questa specie di brutto anatroccolo proveniente dall'Orceana, serie C2. Addirittura il furbo presidente, per tenere segreto fino all'ultimo questo colpo di mercato, disse ai giornalisti che chiedevano chi era quello sconosciuto che si stava allenando insieme al Bologna che era un suo amico di passaggio in città che voleva fare una sgambata per tenersi in forma! Comunque lo scetticismo di tifosi e giornalisti svanisce presto perché Villa esordisce alla grande imbavagliando il temuto attaccante del Lecce Pasculli (campione del Mondo con l'Argentina ai Mondiali 1986). Renato si distingue per la tenacia, la grinta in marcatura e una certa velocità nello scatto breve, doti che gli permettono di non sfigurare anche quando deve incrociare i bulloni con fuoriclasse del calibro di Maradona e Van Basten. Ben presto, non solo per l'impegno profuso in campo, ma anche per le innumerevoli chiusure trafelate e i salvataggi in tackle all'apparenza disperati, conquista le simpatie del pubblico, che lo inserisce tra i grandi beniamini della curva Andrea Costa e conia per lui il soprannome "Mitico". Oltre che pilastro della difesa per oltre un lustro (solo grazie alla sua velocità la difesa in linea di Maifredi evitava figuracce) agendo prima da marcatore, in seguito da centrale nella difesa a zona e infine da libero, non disdegnava (raramente) di proporsi nel ruolo di centravanti. Ciò accadeva per brevi porzioni di partita in cui il Bologna cercava disperatamente il gol (come ad esempio in un Bologna-Genoa 1989/90 nel quale il Mitico segnò il gol della vittoria), oppure anche dall'inizio (Bologna-Triestina 1987/88 dove segnò un gol o lo sfortunato Cremonese-Bologna 1989/90). Si può tranquillamente dire che Villa aveva gambe esplosive e cervello, ma soprattutto aveva cuore e si poteva star certi che la trincea l'avrebbe abbandonata solo per suonare la carica cercando gloria in avanti.
In una parola: "Mitico".

tratto da:Federossoblu