lunedì 28 aprile 2008

Giuseppe Campione








Era il 25 giugno 1989, il Bologna già salvo, doveva affrontare l'ultima gara del campionato,
al Dall'Ara arrivava il Milan del grande Van Basten e Maifredi decise di mettere in campo un ragazzino di nemmeno 16 anni: Giuseppe Campione.
Il suo esordio in serie A fu quindi a 15 anni e 10 mesi (i 16 li avrebbe compiuti il 31 agosto),
solo un altro giocatore in tutta la serie A detiene una data di esordio più precoce:
- il grande Gigi Riva che iniziò a sgambettare nella massima categoria a 15 anni e sei mesi.
Giuseppe veniva da quella covata di ragazzini di Bari che, ancora giovanissimi, approdarono
al settore giovanile del Bologna grazie al fiuto di Sandro Tiberi, "talent-scout" rossoblu:
- Pepè Anaclerio e Martino Traversa erano gli altri due giovani.
Giuseppe "The Champ" (come amavamo chiamarlo qui a Bologna), fece tutta la trafila delle giovanili; superava
in bravura quelli più grandi di lui, tanto che spesso e volentieri Maifredi
se lo portava in panchina con la prima squadra.
L'inizio degli anni '90 non fu facile per la società e Beppe fu utilizzato con il contagocce:
- era la bustina da tè pronta all'occorrenza ad essere impiegata;
quando il mister chiamava Beppe rispondeva sempre presente anche solo per pochi scampoli di gara, sapendo rendersi utile alla causa rossoblu.
Era già smaliziato nonostante la sua giovane età, tanto che Maifredi lo utilizzò in Coppa Uefa appena diciassettenne (esordio all'86° in Scozia contro l'Hearts); le cronache parlarono in modo molto lusinghiero di quel ragazzino in erba tutto scatti e dribbling con la peculiarità di un controllo-palla da sudamericano. Giocò altre brillanti partite di Coppa:
- a Bologna sempre contro gli scozzesi quando Beppe partì da titolare e contro gli austriaci dell'Admira contribuendo alla straordinaria rimonta rossoblu (3-0 all'andata e 9-5 a Bologna dopo ben 16 tiri dal dischetto!).
La parabola ascendente del piccolo Champ proseguì alla Lodigiani dove andò in prestito per un anno
e dove confermò le sue dotitanto da indurre il Bologna a non privarsi ulteriormente del gioiellino barese.
Estate '93, si riparte da capo con un nuovo presidente: Gazzoni; un nuovo allenatore:
- Zaccheroni e tutta la squadra rivoltata come un guanto, dopo la precedente retrocessione in serie C figlia di una dolorosa crisi societaria.
Il mister di Cesenatico puntò forte sul campioncino rossoblu e puntò bene, perchè il concreto Champ,
fin quando venne impiegato, lasciò la sua firma sulle vittorie contro lo Spezia:
- (gol decisivo di testa al 92°:il suo primo e tanto sognato gol-rossoblu), Empoli (sempre decisivo) e Prato (quando il Bologna sotto di due gol rimontò e vinse 3-2: Campione siglò il momentaneo pareggio).
La squadra però non ingranava e, complice qualche risultato storto, soprattutto per il blasone del Bologna, quale la sconfitta di Leffe, fu necessario cambiare il timoniere:
- da Zaccheroni a Reja; al mercato venne acquistato Marco Negri
(ancora oggi non mancano mai i suoi fiori sulla tomba di Beppe, perchè i due avevano stretto una profonda amicizia) e non ci fu più posto per il piccolo bomberino; la coppia d'attacco era infatti formata da Cecconi-Negri.Sappiamo tutti come è finita, il Bologna rimase in C e, in vista di un ulteriore e necessario rinnovamento, decise di mandare Champ a fare esperienza a Ferrara: nello scambio di prestiti:
- Olivares al Bologna e Beppe alla Spal.
Prima di andarsene regalò al popolo rossoblu un' ultima emozione segnando un gol "alla Baggio"
contro la Bosnia in amichevole il 31 marzo 1994: lancio in profondità di Cecconi, aggangio alla brasiliana e dribbling ubriacante
concluso con un destro a filo d'erba, dopo aver scherzato con lo stopper e il portiere avversario.
Ferrara avrebbe dovuto essere la tappa del rilancio, della definitiva consacrazione, del cosiddetto salto di qualità di un giocatore che, per le doti tecniche ed umane, avrebbe sicuramente meritato una bellissima e folgorante carriera nell'olimpo del calcio e che invece, vide spezzarsi la propria vita in un incidente stradale il 14 settembre 1994, epilogo di un tragico destino.
Queste pagine web vogliono omaggiare un ragazzo grazioso nella sua semplicità ed amabile sotto ogni punto di vista, rappresentano il ricordo che vive in noi bolognesi
e negli spallini (che gli hanno intitolato la curva ovest dello stadio "Paolo Mazza") e, al di la della rivalità sportiva, ci sentiamo uniti in nome del nostro piccolo angioletto rossoblu:
Giuseppe Campione
"Champ" per gli amici, Beppe per tutti,
Campione per sempre!

ciao Beppe
(tratto da www.arabafenix.it)